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Facendo un po’ di ricerche ho trovato una notizia interessante, che si riallaccia al mio ultimo post.

Questa delle truffe dei finti braccianti agricoli è un’altra vigliaccata che è sotto gli occhi di tutti.

La notizia risale a ben 4 anni fa ma, da allora, le cose non sono cambiate per niente, anzi. Prova ne è che lo stesso personaggio albanellese protagonista di quella vicenda, ora si è reso protagonista di un’altra "nobile azione" (vedi post precedente).

Insomma, possono cambiare i burattini, ma dietro ci sono sempre gli stessi burattinai.

Tratto dal sito di Lira TV:

http://www.liratv.it/tgonline/archivio/2003/luglio/22-7-2003/inps.htm

Truffa all’Inps: gli interrogatori

Prime ammissioni, tentativi di uscire dal carcere confessando le proprie responsabilità, linea dura nei confronti della Procura. Si sfalda il gruppo di indagati nell’affaire dei falsi braccianti agricoli che la scorsa settimana aveva portato all’emissione di una trentina di ordinanze di custodia cautelare e ai domiciliari. Gli interrogatori, infatti, stanno facendo grande selezione. Ieri sono sfilati davanti al gip le persone che, nel corso del blitz della polizia, avevano ottenuto gli arresti domiciliari tranne Raffaele Citro, il 44enne di Mercato San Severino al quale il tribunale di sorveglianza ha convertito il beneficio con un provvedimento restrittivo in carcere. Nella lista comparivano, così, undici indagati: gli imprenditori agricoli Giuliano Bello, 57 anni, di Eboli; Michele Cirillo, 24, di Scafati; Antonio Citro, 45, di Nocera; l’ispettore del lavoro salernitano Claudio Citro, 47 anni; gli imprenditori Antonio Crescenzo, 43, di Sarno; Vincenzo Del Vecchio, 45, di Eboli; Giovanni De Maio, 35, di Nocera Inferiore; Luigi Erra, 41, di Nocera Inferiore; Romualdo Guarracino, 40, di Albanella; Antonio Mancone, 52, di Lavello di Potenza; e Ernesto Renzullo, 40 anni, di Lauro (Av). Nell’ambito dell’inchiesta sono rimasti coinvolti anche tre eccellenti di Campagna: Santino Moccaldi, Goffredo Giordano e Francesco Barone, il cui legale ne ha chiesto la scarcerazione dopo che il suo assistito aveva mostrato grande collaborazione con gli inquirenti nel corso della prima giornata di interrogatori. Intanto, in attesa del riesame, fissato per lunedì 28 luglio, in settimana saranno ascoltati anche gli indagati raggiunti solo dalle misure dell’obbligo di firma o dimora. Ma qualcuno avrebbe già chiesto di essere riascoltato per rendere delle dichiarazioni diverse e adottare una linea più morbida nei confronti dei magistrati che hanno in mano questa indagine secondo cui attraverso il sistema dei falsi libretti si assumevano fittiziamente migliaia di braccianti, per poi spuntare le indennità concesse dagli istituti previdenziali. Un meccanismo che, secondo la procura, avrebbe fruttato oltre 70 milioni di euro.

22/07/03 Red.Cro.